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23 settembre 2016

Europa in seppia di Dubravka Ugrešić

Sapete quali sono i tre viaggi per abbienti di tendenza oggi? C'è il Dark Grief Tourism, viaggio attraverso luoghi che hanno ospitato violenza; il Poverty Tourism, ottima scelta per gli appassionati di povertà (altrui, ovviamente!) e il Political Tourism, che offre un'esperienza in zone politicamente calde del mondo.
Se fermento e fantasia contraddistinguono il mondo dei tour operator, poca è la creatività se parliamo di capitale estetico. Oggi siamo tutti belli, curatissimi e perfetti come star. Sono impeccabili anche gli adolescenti, da quando look prodotti in serie dai guru della moda hanno sostituito maglioni sformati e sopracciglia foltissime.
D'altronde è il mercato che ci chiede di sbarazzarci di visi asimmetrici, nasoni, coloriti pallidi e altri errori di produzione che una volta ci rendevano unici.


A raccontarci queste e altre storie è Dubravka Ugrešić, irriducibile contestataria e straordinaria scrittrice croata che, nel suo libro "Europa in Seppia", ha deciso di vivisezionare il nostro presente, un presente libero dalle malefiche grinfie del comunismo.

"Europa in seppia" è un caleidoscopio di impressioni e riflessioni che racconta di cose che ci riguardano, subiamo o osserviamo. All'inizio è il passato a invadere il presente e a trasformare i capitoli in una serie di nostalgiche cartoline da un mondo che non c'è più. Poi è il presente a cancellare il passato e a convertire le cartoline in ironiche istantanee da leggere e rileggere. Almeno per prendere meno sul serio un'epoca dove l'immagine, il consumismo e la futilità hanno raggiunto livelli inimmaginabili.

Nel libro di Dubravka Ugrešić c'è chi vende latte materno per sopravvivere alla crisi e chi considera massima aspirazione di vita una casa extra lusso a Hong Kong con domestica Filippina incorporata. E non solo: tra le pagine fa addirittura capolino un commesso di Starbucks che non riesce a comprendere il nome DU-BRA-VKA e costringe l'autrice a scegliere il più comune Jenny (è un episodio ricco di humor che diventa emblema di una modernità omologata che non ammette la diversità).
Questi ed altri episodi rendono "Europa in seppia" un libro arrabbiato, ma con stile: è indignato ma non aggressivo e lascia sempre spazio per una risata. È un "Tempo di seconda mano" che può essere letto tutto d'un fiato e non a piccole dosi.

Leggere Dubravka Ugrešic è bello, perché la scrittrice analizza tutto oggettivamente e, attraverso una scrittura che scorre fluida e naturale oscillando tra ironia e cinismo, esprime frustrazione per un mondo libero ma strano.
Un'ampio capitolo è dedicato anche al mondo della scrittura e alla discriminazione di genere ma, anche in questo caso, la scrittrice non cede a un femminismo estremo, errore in cui cadono molte scrittrici, giornaliste, blogger quando parlano di donne.

Ci sono quindi tante sue esperienze, ma c'è anche tanto della nostra vita, o meglio della vita di tutti quelli che spesso non si sentono parte di un mondo senza regole, troppo veloce e distante da ogni possibile comprensione. Vi consiglio, quindi, di non perdervelo.

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