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17 febbraio 2021

Quando tutto diventò Blu

Quando finisco un libro particolarmente bello, spesso lo associo a un aggettivo. È il mio modo per sintetizzare il volume appena chiuso e definirne l'essenza. È un'illuminazione, un'associazione mentale improvvisa, una pratica che mi aiuta a riordinare le idee e le emozioni suscitate dal racconto.
È capitato anche con "Quando tutto diventò blu", graphic novel del bravissimo Alessandro Baronciani.


L'opera del buon Baronciani, nonché suo secondo lavoro in ordine di tempo, nonché racconto che ha ispirato una canzone di Colapesce (e dato il via alla loro collaborazione), ha per protagonista Chiara, un'adolescente come tante. Chiara si ritrova trascinata a fondo da un nemico subdolo e difficile da capire e affrontare: gli attacchi di panico.
Improvvisamente, quindi, la paura entra a far parte della sua esistenza, la influenza, la contamina in un crescendo che trascina a fondo anche il lettore.
Dalle prime avvisaglie al rifiuto dalla consapevolezza al naufragio, Baronciani racconta con grande sensibilità le emozioni e le situazioni vissute da Chiara.

Per questo, l'aggettivo che mi è venuto in mente per questa opera è delicato.

Delicato è qualcosa che ha qualità tali da risultare gradevole e carezzevole per i sensi. Non è troppo deciso, ma  facilmente digeribile. E, se riferito alla natura fragile del corpo, è anche sinonimo di cagionevole.
Non sono forse questi significati perfettamente associabili alle malattie della mente? Non sono questa i concetti adatti per parlare di situazioni dove si è troppo sensibili al mondo? Non è questo l'aggettivo perfetto per descrivere questo splendido fumetto?

Sarà la profondità delle sequenze che raccontano la storia, sarà il tratto essenziale ma ricco di sfumature, sarà che i contenuti visivi sono il modo perfetto per stabilire un contatto forte con il lettore. Sarà... sarà.. ma è così: Alessandro Baronciani sa che gli attacchi di panico sono come un oggetto che va trattato con cura. E così li tratta, regalando al lettore un racconto emozionante, dove le inquadrature sono talmente perfette da farci immedesimare nella protagonista.

È un fumetto bellissimo e delicato. Perché più di tutto, con grazia e garbo, stimola l'empatia. Quell'empatia necessaria per comprendere il mondo. E gli altri.



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