"Le belle parole non hanno valore se non ci rendono persone migliori."
Tanto fredda e inospitale è la terra d'Islanda, tanto caldi e rigogliosi sono questi romanzi. Tanto buio è questo angolo di mondo, tanta più la sua gente aspira alla luce. E alla fine i due libri diventano una corroborante bevanda per l'anima. Una bevanda che va assaporata lentamente, gustandone ogni sorso per non perdere nessuna sensazione.
È questa la frase che più mi è rimasta impressa dopo aver finito di leggere "I pesci non hanno gambe" e "Grande come l'universo", i due volumi della straordinaria saga famigliare islandese di Jón Kalman Stefánsson.
Questa combinazione di parole mi è rimasta nel cuore, oltre che per la sua bellezza mozzafiato, perché quelli di Stefánsson sono due romanzi ricchi di frasi capaci di renderci migliori.
Affrontare questi romanzi è ritrovarsi di fronte alla potenza dei grandi classici della letteratura, trovare una bussola per orientarsi nella vita, viaggiare in un luogo sconosciuto e nuotare in un mare ricco di poesia. È vivere un'esperienza, più che leggere un libro.
Questa combinazione di parole mi è rimasta nel cuore, oltre che per la sua bellezza mozzafiato, perché quelli di Stefánsson sono due romanzi ricchi di frasi capaci di renderci migliori.
Affrontare questi romanzi è ritrovarsi di fronte alla potenza dei grandi classici della letteratura, trovare una bussola per orientarsi nella vita, viaggiare in un luogo sconosciuto e nuotare in un mare ricco di poesia. È vivere un'esperienza, più che leggere un libro.