Cerca nel blog

21 marzo 2017

Due volte a settimana di Ernesto Valerio, storie di vite, memorie, oggetti

Foto sbiadite, lettere, cappotti vecchi, barattoli e barattolini, orologi, ricevute e tanti, tantissimi, documenti. Gli oggetti hanno memoria?

Secondo lo scrittore Ernesto Valerio la risposta è sì. Ogni oggetto assume un significato nel momento in cui entra in contatto con una vita e diventa davvero testimone di relazioni, abitudini, situazioni, gioie e dolori.

Questo è il tema di "Due volte a settimana", libro che racconta la storia e le storie di Elio, giovane uomo che ha trasformato la ricerca di oggetti usati in lavoro.
Elio è uno "svuota cantine", un amante del vintage, un assiduo frequentatore di mercatini. Uno di quei personaggi, chiamati in America "Junker", che possiamo trovare in molte trasmissioni tanto di moda in questo momento.
Ma, più di tutto, Elio è un ricercatore e custode di memorie passate. Maneggia oggetti abbandonati e storie, che scopre e riporta alla luce. E torna sempre a casa carico di cose, persone, impressioni.

Ci sono due bei concetti tra le pagine del libro di Ernesto Valerio. Il primo è sicuramente la rivalutazione del vecchio, del logoro.
In questo breve romanzo, la ricerca di oggetti usati è un esercizio di libertà che porta il protagonista a invertire i concetti assoluti con i quali giudica il bello e il brutto. È un modo per contrapporsi a un mondo che elogia solo il nuovo, le tendenze dell'ultimo istante, la continua sostituzione.
In questo senso, la riscoperta e valorizzazione dell'usato diventa l'occasione per seguire una propria strada, senza condizionamenti e senza limiti. E per riportare l'azione e la scelta di fare qualcosa solo alla propria persona e non a qualcosa che va fatto perché di moda.

L'altro spunto interessante di "Due volte a settimana" è l'elogio della ricerca e della scoperta sul campo, pratiche bellissime ma spesso poco valorizzate.
Un mondo dove tutto è a disposizione è bellissimo e "comodo", ma quanto è bello l'atto stesso della ricerca? Quant'è bello arrivare a un argomento, a un libro, una canzone o a un oggetto dopo un percorso lento e ricco di stimoli? Questa è un'altra cosa che ci insegna il caro Elio.

E la scrittura? In perfetta simbiosi con il contenuto del romanzo. Fortemente descrittiva, d'impatto. Frasi brevi come diapositive, come i  ricordi che può evocare un oggetto.

Tutto questo rende il libro di Ernesto Valerio, un bel racconto ricco di spunti di riflessione. Tanto che, in alcuni punti, mi ha fatto rivivere le sensazioni del fumetto "La casa" di Paco Roca.
Anche lì la memoria degli oggetti aveva deciso di invadere il presente e portare i protagonisti a fare i conti con le vite degli altri. Ogni oggetto racchiudeva in sé passato e presente. Per arrivare, poi, a trovare una nuova collocazione all'interno di nuove vite.

Nessun commento:

Posta un commento