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01 febbraio 2017

La parte migliore del giorno di Philippe Delerm

La parte migliore del giorno di Philippe Delerm è un curioso libricino di 155 pagine che ho ricevuto in dono da un collega tanti anni fa, prima che Mindfulness, Yoga e Pilates diventassero pratiche comuni e gettonatissime.
Ad accompagnare questo gradito regalo un biglietto che mi augurava di scoprire il piacere della lentezza, quando ancora la lentezza non era un concetto fondamentale per sopravvivere a una società sempre più veloce e schizofrenica.


Delizioso, semplice e chiaro, il libro di Delerm ha un protagonista che potrebbe essere catalogato come "strano". E che per questo non si può non amare.
Attore principale del libro è infatti il Signor Spitzweb, discreto impiegato parigino dalla vita monotona e tranquilla, che decide di aprire un blog nel quale raccontare il presente e le persone che lo abitano, attraverso la lentezza di un gesto dimenticato: l’osservazione analitica. Arriva però la "web-celebrità" a stravolgere la vita dell'impiegato, e Spitzweb dovrà fare i conti con l'essere diventato "qualcuno", anche se solo nel mondo digitale.

Molte recensioni definiscono la parte migliore del giorno un libro "senza troppe pretese". Per me è un romanzo genuino è immediato che, con quella meravigliosa arma che è la semplicità, apre al lettore la possibilità di infinite riflessioni.

Come in un romanzo di Amelie Nothomb, la storia del Signor Spitzweb si trasforma in un’analisi sulla società contemporanea, una riflessione che sottolinea l’importanza di fermarsi e vivere il momento, di lasciarsi andare alla lentezza e all'osservazione delle piccole cose.
E non solo: nel libro si parla in parte anche di web come strumento di espressione, ma anche di eccessiva esposizione, un argomento sempre più attuale.

Le descrizioni dell’umana natura, dal punto di vista di un uomo solo, sono vere e precise. E il messaggio che il libro vuole lanciare merita davvero di essere colto.

Per questo leggere questo libro è sicuramente un buon passo per fermarsi un momento... e cedere alla lentezza!

1 commento:

  1. Questo libro mi ha incuriosito molto, e mi ha fatto venire in mente che l'anno scorso ne lessi uno che trattava una tematica molto simile, anche se era un saggio e non un'opera di narrativa. Si chiama Slow Reading (trovi una breve sinossi qui) e ricordo che mi piacque assai. Mi sono appuntato quello che hai recensito, lo leggerò sicuramente :)

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