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01 giugno 2016

1Q84 di Haruki Murakami



Se un libro non ti lascia dormire la notte. Se arrivi a parcellizzare le pagine per paura di finirlo. Se continui a dirti che più di 700 pagine sono troppo poche. Se, una volta finito, l'unica cosa che senti è la necessità di raccontarlo e raccomandarlo. Ecco, se arrivi a questo punto, vuol dire che hai in mano qualcosa di speciale.

1Q84 di Murakami è così, e io lo sapevo nel momento in cui l'ho acquistato. Molto al di sopra di "Dance Dance Dance", "L’uccello che girava le viti del mondo" e "Kafka sulla spiaggia", 1Q84 è l'opera di Murakami che ho preferito. Cosa incredibile visto che ho amato ogni singola opera dello scrittore giapponese.

Lost in 1Q84
Tralasciando la trama,  che sarebbe ingiusto svelarvi, l'unica cosa di cui possiamo parlare sono le emozioni e le impressioni. Non mi ritrovavo così soddisfatta ed entusiasta di un prodotto culturale dalla fine di Lost, in assoluto il miglior telefilm di tutti i tempi per la sua capacità di essere simile all'epica, alla letteratura e alla tragedia greca.

1Q84 ha infatti molte cose che ricordano il celebre serial di J.J Abrams: la scelta di un racconto a più voci optando per parallelismi difficili da identificare nel tempo, i flashback, la dipendenza che si prova alla fine di ogni capitolo e il principio: sia in Lost che in 1Q84 i protagonisti si ritrovano "prigionieri" in un luogo chiuso all'inizio della storia.

Come Lost, questo romanzo ti trascina in un mondo altro sconosciuto e indefinibile e trasforma la lettura in qualcosa di attivo e non passivo. La mente è infatti continuamente stimolata a trovare collegamenti, ricordare riferimenti e tentare di dare un senso a tutti i piccoli indizi contenuti nel libro.
Ma 1Q84 è anche, come Moby Dick e sempre come Lost, un contenitore di cultura grazie alle numerose citazioni musicali e letterarie all'interno del romanzo, tutte ovviamente ben inserite nel contesto descritto. Ed è anche un libro che ha come protagoniste tante donne caratterizzate con precisione.

Infine 1Q84 è una bellissima storia "alla Haruki". Onirica e suggestiva ma che, unita agli elementi qui sopra, crea un qualcosa di unico.

Il finale e il lettore attivo
Dopo l'uscita di 1Q84 Libro 3, numerosi commenti hanno accostato il lunghissimo romanzo di Murakami a Lost. Anche, e oserei dire soprattutto, per il finale, considerato da tutti deludente.
Al di là dei giudizi personali, che rispetto, ritengo sia sbagliato giudicare un'opera, che sia un libro o un telefilm, basandosi esclusivamente sul finale. 1Q84, come Lost, è da valutare nella sua interezza. È una grande opera da ammirare per l'intreccio scelto, per la completezza della sua struttura narrativa, per i dettagli, per la descrizione dei personaggi e, soprattutto, per le sensazioni provate durante la lettura. Se si presta attenzione a tutti questi elementi, il finale appare sotto tutta un'altra luce.

1Q84, come ogni altro libro di Murakami, necessita di un lettore attivo e attento, capace di riflettere su quello che legge. Oltre a un pizzico di fantasia, per poter dare un proprio senso alla storia, occorre concentrazione e buona memoria, perché spesso gli indizi per interpretare il finale e contestualizzare l’intero racconto sono nei capitoli precedenti. Proprio come in Lost.

Ricordando Umberto Eco, che nel suo "Apocalittici e Integrati" scrive che "la cultura odierna ha la tendenza di suggerire emozioni già costruite scoraggiando sforzo individuale", si può dire che 1Q84 non è adatto a lettori che si aspettano di ricevere un finale chiaro ed esaustivo. Certo alcune cose non vengono spiegate, in parte è vero, ma è possibile completarle con la propria fantasia.

Ritengo 1Q84  una grande saga caratterizzata da un intreccio affascinante che ti costringe a prestare attenzione a ogni singolo passaggio per poter ricostruire l'intera storia.
A una scrittura semplice, peculiarità di ogni scrittore giapponese, si abbina un’incantevole narrazione molto visiva e una fantasia surrealista degna di David Lynch. Tutti elementi che confermano la grandezza di Murakami e di questa sua opera.

Questo è stato per me 1Q84. Questo è per me Haruki Murakami.

2 commenti:

  1. Sento parlare di questo libro da tanto tempo, credo sia venuto il momento di leggerlo. Mi intriga molto la questione del finale di cui hai parlato...ho avuto, credo, un'esperienza simile di lettura con la raccolta "Da dove sto chiamando" di Carver.
    E' un piacere aver scoperto questo blog,
    buona giornata

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  2. Grazie di cuore per il consiglio (segnerò Carver nella mia lista dei desideri) e per le tue parole. Mi commuovono, soprattutto perché non pensavo di avere lettori :)

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