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02 luglio 2022

A proposito di Wisława Szymborska


Parlare della poetessa polacca Wisława Szymborska mi risulta difficile. Qualunque combinazione di parole, anche la più ricercata, impallidisce al cospetto di ogni suo scritto, che sia una poesia più o meno lunga, un breve estratto del suo discorso di accettazione del premio Nobel (come dimenticare la frase “L'ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante 'non so'"?) oppure una lesta e ironica recensione di una “lettura facoltativa”.
La sua grazia, nella capacità di trovare i vocaboli giusti per ogni concetto e nel suo modo d’essere, è da sempre modello di riferimento per me. Tanto che “La Gioia di Scrivere”, la raccolta delle sue poesie pubblicata da Adelphi, è da innumerevoli anni ospite fissa sul mio comodino. Come lettura in cui naufragare, come ispirazione, come presenza silenziosa che mi ricorda verso quali belle parole rivolgere lo sguardo.

Per fortuna non è compito di questo amatoriale articolo analizzare la sua poetica dell'esistenza o scandagliare i suoi versi. Ma il dilemma rimane lo stesso: come parlare di una poetessa che ha fatto innamorare di sé, tra gli altri, Ferzan Ozpetek, Roberto Saviano, Umberto Eco e Roberto Vecchioni (che le ha anche dedicato una canzone)? Come raccontare in circa tremila caratteri tutte le sfumature dell’animo di un artista? Parrebbe un’impresa titanica per ogni amante delle belle parole, forse simile al tentativo di contenere in una piccola stanza tutto lo scibile umano.


Per fortuna questo compito (bello e gravoso al tempo stesso) l’hanno svolto più che egregiamente Michał Rusinek, Anna Bikont e Joanna Szczęsna, rispettivamente l'assistente della poetessa polacca e le due più importanti firme del giornalismo culturale polacco.

I tre hanno dato vita a due magnifici libri: Michał Rusinek a “Nulla di ordinario su Wisława Szymborska”, uscito per Adelphi alla fine del 2019, mentre Anna Bikont e Joanna Szczęsna a “Cianfrusaglie del passato”, uscito sempre per Adelphi nel 2015. Due letture sorprendenti e, soprattutto, indispensabili per ogni cultore di Madame Szymborska.

Nulla di ordinario: un racconto straordinario
Partiamo dal primo libro. 
"Nulla di ordinario" non è una biografia, e nemmeno un saggio o romanzo, ma un appassionante volume scritto dalla persona che ha seguito e affiancato WS (così è chiamata la poetessa tra le pagine del libro) dalla vittoria del Premio Nobel alla morte, avvenuta nel 2012.

Tra l’attrazione per ninnoli kitsch e i limerick, passando per la mania di collezionare gadget di pessimo gusto e l’amore per i collage, la vita di Wisława Szymborska ci passa davanti agli occhi come un carosello da cui emerge chiaramente che la sua impenetrabile riservatezza e lo spirito apparentemente leggero e gioioso hanno protetto una profondità d’animo che meritava di non essere esposta a tutte le intemperie della società. 
La sua eleganza nel non rivelare tutto di sé, nel preservare la propria intimità merita più di una riflessione. Ha molto da insegnarci, soprattutto oggi. Poiché, pur essendo atteggiamento sensato e ragionevole, gentile nei confronti di sé stessi, appare quasi un comportamento stonato, da biasimare, fuori luogo se paragonato al narcisismo e alla sovraesposizione tipica del nostro presente. 

L’aneddoto legato all’assunzione, che introduce la lettura, è epico ed emblematico: dopo la vittoria del Nobel la poetessa si è trovata travolta e continuamente sollecitata da telegrammi, lettere e, soprattutto, telefonate. Quando il neolaureato Rusinek si presentò a casa sua per parlare di un possibile impiego da assistente, la trovò decisamente provata da tanta attenzione.
«Allora» racconta Rusinek «chiesi cortesemente un paio di forbici e tagliai il cavo. Il telefono smise di squillare. La Szymborska esclamò: “Geniale!”. E fu così che venni assunto».

È a partire da questo incontro che il libro si sviluppa attraverso un susseguirsi di aneddoti conosciuti e sconosciuti, alcuni esilaranti altri commoventi, che non spiegano ma suggeriscono la grandezza dell’anima di WS e la sua sensibilità.
L’atmosfera bohémien di Cracovia, la passione per Woody Allen e Vermeer, nonché il rapporto con altri scrittori e il contesto storico e culturale polacco, fanno da corollario a un libro che è il ritratto accennato ma perfetto di una donna che ha trasformato la quotidianità in miracolo, rendendola inconsueta grazie alla profonda capacità di cogliere il mistero in ogni situazione o essere vivente.
Ogni tanto, in questo altalenante detto-non detto fanno anche capolino dal cassetto dei ricordi di Rusinek le storie che hanno ispirato le sue poesie. E così il quadro si completa, senza cadere mai nel voyeurismo.

Cianfrusaglie del passato: una biografia gentile
Nel caso di “Cianfrusaglie del passato”, uscito qualche anno prima del libro di Rusinek, la sfida (vinta) dalle due giornaliste è stata sicuramente più difficile. 
A differenza dell'assistente della Szymborska, vicino alla poetessa e profondo conoscitore delle sue abitudini e delle sue preferenze, Anna Bikont e Joanna Szczęsna si sono trovate invece di fronte al compito di costruire da zero la biografia la una donna straordinaria, per le sue liriche e per la sua riservatezza.

Il risultato, frutto di innumerevoli ricerche e diverse conversazioni concesse dalla Szymborska, non può che apparire sin da subito eccezionale. Il libro appare come una lunga ed equilibrata conversazione alla quale il lettore ha l’onore di partecipare. Non solo è accurato e fecondo di riferimenti, ma è anche elegante e discreto. 
La narrazione, misurata e ricca di passaggi da sottolineare, procede seguendo la cronologia e si dipana attraverso il racconto della sua storia familiare, delle letture, dei giochi e della vita nel "kolchoz dei letterati" di Cracovia.
Non manca l’adesione giovanile all’idea comunista e il rapido distacco, seguiti dalla simpatia per il sindacato autonomo dei lavoratori Solidarność
. Ed è proprio in questo punto che WS ci colpisce ancora una volta per la sua integrità e onestà. Il lettore si trova di fronte a una donna capace di raccontare, in totale trasparenza e onestà, il potere dell'illusione e quello ancor più rapido della disillusione. Una confessione umile e umana, raccontata con parole chiare, precise, misurate. E, soprattutto, indubbiamente legittime e condivisibili. 

La vita di Wisława Szymborska? È anche una graphic novel
C'è un'altra donna che ha raccontato (in modo eccellente e in punta di piedi) la vita della poetessa polacca: l'artista Alice Milani
Lo ha fatto attraverso le tenui pagine color pastello di una splendida graphic novel: "Wisława Szymborska. Si dà il caso che io sia qui" (il sottotitolo dell’opera, “Si dà il caso che io sia qui”, è tratto da un verso della poesia “Non occorre titolo”). 
La storia non si discosta ovviamente da quanto narrato da Michał RusinekAnna Bikont e Joanna Szczęsna, ma la rappresentazione inedita, il raffinato acquerello sfumato alternato a pagine di collage, ritagli di giornale e citazioni liriche danno alla vita di Wisława Szymborska una nuova forma, indiscutibilmente affascinante. 

Quello di Alice Milani è un libro che chiude il cerchio e sazia il desiderio di chi desidera approfondire la storia di una donna ordinaria e straordinaria, che è stata attenta osservatrice, anima curiosa, personalità imperfetta (come tutti noi) e donna fragile e forte, sempre in bilico tra estrema riservatezza e innata capacità di connettersi con il mondo. Una donna che ha saputo conservare lo stupore infantile nei confronti di tutto quello che la circondava e tradurre in parole i moti dell’animo o l’incanto di un dettaglio. Ed è questa capacità di osservazione, unita a un intelletto vivace e un bagaglio di conoscenze variegate (tipico di una persona assetata di sapere) ad aver prodotto un frutto magnifico: le poesie che raccontano tutte le sfaccettature della vita, con un garbo e un’incisività fuori dal comune.

Michał Rusinek (a cura di Andrea Ceccherelli)
Anno di pubblicazione: 2019
Editore: Adelphi
Prezzo: € 20,00 

Anna Bikont, Joanna Szczęsna (a cura di Andrea Ceccherelli)
Anno di pubblicazione: 2015
Editore: Adelphi
Prezzo: € 28,00

Autore: Alice Milani 
Anno di pubblicazione: 2015
Editore: Becco Giallo
Prezzo: € 19,00

1 commento:

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