Entrambi raccontano i lati oscuri delle famiglie.
Entrambi ci spiegano come a volte non esistano correzioni ai legami familiari.
Cosa mi consente di paragonare l’autore de “Le Correzioni” alla creatrice di “Nemico, Amico, Amante”?
Una cosa sola: la sensazione provata del leggere i loro libri.
In “Nemico, Amico, Amante”, romanzo di Alice Munro composto da nove racconti, si raccontano nove rapporti umani.

Incomprensioni, incompatibilità caratteriali, scelte di vita diverse, tradimenti, l’effetto di una malattia sugli equilibri dei rapporti: nessuna trama da fuoco d’artificio, nessuna storia fantascientifica, solo tematiche normali e la realtà della natura umana nuda e cruda.
Emozioni che rimandano proprio a “Le Correzioni” (e anche a “Libertà”) di Jonathan Franzen.
Un meraviglioso libro corale per la forma, ma non corale nel contenuto. Ogni personaggio del romanzo – la coppia Albert ed Enid, i figli Chip, Gary e Denise – è infatti solo, con il suo malessere e i suoi problemi. E l’imposizione di un ultimo pranzo di Natale insieme non cambia e non accenna a far superare i rapporti tesi e problematici all'interno e fuori della famiglia.
Sono questi i lati più veri dei romanzi: comprendere i limiti dei rapporti familiari e accettarli.
I finali di entrambi i libri possono disorientare i più felici, ma sono veri. Dicono quello che spesso nel mondo d'oggi fa parte dell'indicibile.
Le situazioni a volte non solo non possono cambiare, ma l’infelicità insita nei rapporti familiari potrebbe non essere sanata, anzi è spesso sbagliato pretendere che lo sia.