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03 febbraio 2016

Traversine: camminare è leggere

Quando un’intensa camminata si trasforma in una vera avventura, quando ogni passo diventa l’occasione per leggere il passato e il presente dei luoghi, nascono libri affascinanti come “Traversine”.

Il volume racconta il viaggio di Massimo Conti, che ha deciso di percorrere a piedi la vecchia e dismessa ferrovia Metaurense che va da Fano a Urbino.

Il risultato è una perla di libro che invita il lettore in un cammino meraviglioso. Dietro casa.

In questo caso, la recensione non può che partire dalla suggestiva copertina, che anticipa quello che sarà uno dei temi del libro. Nella foto si vede infatti parte della vecchia ferrovia che viene interrotta da una strada asfaltata in cui transita un pullman.
Si parte dalla fine dunque, dal motivo per cui la ferrovia Metaurense non è più attiva da tanto tempo: il business degli autotrasporti.
Ma lo scrittore tocca questo tema con una delicatezza composta ed educata: non ci sono accuse dirette, lamentele o prese di posizione, soltanto una sottile malinconia per un passato prematuramente perduto, e che oggi sembra completamente dimenticato.

Il passaggio del libro che racconta l’incontro con l’ultimo capostazione in questo senso è commovente. E dimostra che spesso le innovazioni tecnologiche non sono realmente tali: il treno che ogni mattina partiva da Fano alla volta di Urbino impiegava fino a 15/20 minuti in meno rispetto agli odierni pullman. Ma questa è un’altra storia, che non si può cambiare.

Ma la lunga passeggiata non è solo un incontro con il passato, è anche un’osservazione del presente, che insegna a fermarsi e scrutare la vita attorno a noi. Massimo Conti mentre cammina non guarda, ma vede. Entra nell’intimità delle case attorno alla ferrovia, indaga gli orti e quindi le abitudini delle famiglie che ancora coltivano frutta e verdura a pochi passi dalla città, e ascolta le storie e i problemi delle persone comuni che incrocia lungo la strada.
Traversine soddisfa anche quello spirito di curiosità che ha ogni affamato lettore dentro se stesso, aprendo la porta a un mondo bello e così vicino. Passo dopo passo, pagina dopo pagina, spazio dopo spazio, lo scrittore racconta la vita dei piccoli paesini adagiati, e spesso addormentati, che incrocia lungo il percorso.
Racconta l’etimologia del loro nome, la loro storia, gli aneddoti che li riguardano. E ci spiega, accuratamente ma senza annoiare mai, anche tutto quello che vede: fiori, piante, architettura e paesaggi bellissimi tra cascate, fiumi e boschi. Tanto che i suoi occhi diventano gli occhi del lettore, che viene investito della voglia di percorrerli al più presto.

Traversine parte dal piccolo e diventa grande: un grande viaggio in luoghi che sembrano ovvi e apparentemente poco interessanti, ma che in realtà hanno ancora molto da dire.

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