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14 marzo 2016

Riscoprire Enzo Biagi



Riscoprire Enzo Biagi e capire che nulla è cambiato. Tuffarsi nell'Italia degli anni ’90 e ritrovare pregi e difetti (forse più difetti che pregi) dei giorni nostri. "I come Italiani" è l’attualità del passato che combacia quasi perfettamente con il presente.
È una lettura che pone un limite alla speranza nei confronti del futuro. Se in 20 anni non solo le cose non sono cambiate, ma sono anche peggiorate, riusciremo a migliorare? Avremo mai una classe politica decente? Riusciremo a essere onesti e dotati di buon senso non solo a parole, rinunciando ad esempio a favoritismi e raccomandazioni?

"I come Italiani" è un saggio composto da brevissimi articoli strutturati in ordine alfabetico che raccontano, con un’ironia sottile e delicata, un popolo molto particolare: il nostro.

A come amore, B come Berlinguer e Bongiorno, C come cattolici, M come Milano, mamma e Mattei, V come Verginità e Vu’ cumpra’, tutto ciò che è associabile al popolo italiano trova posto nel libro di Enzo Biagi.

Sarei bugiarda se non ammettessi che vengono anche raccontati i lati positivi degli italiani, incarnati da personaggi come Eduardo De Filippo, Falcone, Fellini e dalla bellezza delle città italiane, ma purtroppo rimangono più impressi quelli negativi. Ed ecco che l’Italia degli anni ’90 è formata da un popolo di credenti ma non abbastanza per seguire correttamente i precetti della propria religione, un popolo di personaggi animati da una forte utopia ma incapaci di cambiare i propri difetti. Primi fra tutti la forte propensione alla raccomandazione, ai favoritismi e all'evasione fiscale.
Proprio quest’ultima trova posto, a più riprese, in vari capitoli del libro e viene considerata non a caso uno dei peccati inconfessabili dell’italiano, che preferisce dichiarare tradimenti e peccati sessuali ma non quello che ha nel suo forziere.

Vista l’attualità dell’argomento, è buffo, ma solo a parole, scoprire tra le pagine del libro le dichiarazioni dei redditi degli anni ’90 di architetti, gioiellieri e medici e non trovare alcuna differenza con un articolo di denuncia del Fatto Quotidiano. Un concetto che lascia intendere che non ci sia troppa speranza per il futuro degli onesti.

Nel libro di Biagi, l’unico personaggio che manca è però Berlusconi. Ma quando i lati più negativi degli italiani vengono allineati e vivisezionati dalla penna del giornalista, il suo spirito aleggia quasi ad anticipare l’ascesa di colui che li incarnerà tutti, nessuno escluso.

Dalla A di Aids alla Z di Zotico, ecco l’Italia degli anni ’90, che è come l’Italia del 2016, forse un po’ meglio.

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