Di Stoner mi ricorderò l’intensa gioia del protagonista quando
entrò in contatto per la prima volta con il mondo della letteratura; il profumo
delle biblioteche, delle aule e dei libri; il senso di libertà provato durante
ogni lettura.
Ricorderò anche la profonda onestà, goffaggine e purezza del protagonista, il suo essere "un buono"; la sua resistenza alle avversità; i suoi fallimenti, la sua capacità di restare sempre fedele a se stesso.
Ricorderò la bellissima relazione con Katherine, quieta, ma profonda; la cattiveria insita nel cuore degli invidiosi e i pettegolezzi, che possono distruggere una vita.
Ricorderò la scrittura pacata e leggera; i continui naufragi del protagonista e l’arrivo in un porto sicuro, e porterò via con me l’idea che i libri possano davvero diventare un punto di riferimento per l’intera vita.
Ricorderò anche la profonda onestà, goffaggine e purezza del protagonista, il suo essere "un buono"; la sua resistenza alle avversità; i suoi fallimenti, la sua capacità di restare sempre fedele a se stesso.
Ricorderò la bellissima relazione con Katherine, quieta, ma profonda; la cattiveria insita nel cuore degli invidiosi e i pettegolezzi, che possono distruggere una vita.
Ricorderò la scrittura pacata e leggera; i continui naufragi del protagonista e l’arrivo in un porto sicuro, e porterò via con me l’idea che i libri possano davvero diventare un punto di riferimento per l’intera vita.
Di Stoner mi ricorderò la sua capacità di essere un libro perfetto in ogni dettaglio, e un protagonista affascinante. Perché Stoner è un libro, ed è anche un personaggio che vorresti abbracciare, salvare, consolare, scuotere. Un personaggio da ricordare, senza ombra di dubbio.
Recensione molto invogliante. Grazie, me lo segno.
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